Allorché pertanto il marchese di Villaclara, deputato dagli stamenti per rassegnare a piè del trono i primi omaggi della nazione, presentavasi nella corte di Torino per certificare il re della obbedienza e devozione de' regnicoli, egli ebbe ragione di esprimergli che già infin d'allora aveasi il nuovo governo cattivato colla fede la gratitudine ancora de' Sardi [1631] .
Frattanto il viceré abbisognando di soccorsi straordinari per sopperire ai dispendi insoliti che voleansi per le cautele di sanità, richiedeva agli stamenti l'offerta delle somme necessarie a quell'importante servigio. Le corti non eransi più assembrate, come altra volta vedemmo, dopo il governo del conte di Montellano. Essendo stati per tal ragione rinnovati i periodici tributi dopo quel tempo con le profferte fatte dagli stamenti in forma meno solenne, si ebbe a procedere in egual maniera anche in tal occorrenza [1632] . E gli stamenti mostrandosi più che mai volonterosi di rispondere all'invito loro fatto, esibivano prontamente la somma di scudi ottomila. Come di lì a non molto offerivano in simil modo la continuazione per un triennio degli scudi sessantamila di donativo dati nell'ultimo parlamento; mostrando nell'una e nell'altra occasione molta dispiacenza del non potere per le notorie angustie della nazione allargar quelle offerte. Con maggior soddisfazione pertanto occupavasi il re di un ordinamento che dovea sommamente giovare alla regolare amministrazione delle cose sarde, istituendo in Torino il Supremo Consiglio del regno; la presidenza del quale commetteva per ispeciale dimostrazione di onore al suo gran cancelliere; nel mentre che innalzava alle cariche di reggenti nello stesso consiglio il deputato degli stamenti marchese di Villaclara testé nominato, e l'assessore civile nel magistrato provinciale di Sassari don Giovanni Battista Galzerin [1633] .
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