Nondimeno il re toglievane occasione per maturare alcuni provvedimenti che gli pareano adatti a conciliare i malcontenti. Ammessi pertanto allora per la prima volta alcuni de' signori sardi alle cariche della corte [1649] , ordinavasi la pronta leva nel regno di alcune compagnie di fanti da aggiungersi al reggimento chiamato di Sicilia, e preponeansi al comando uffiziali scelti nella nobiltà del paese [1650] ; prometteasi di formare una compagnia delle guardie del re composta d'isolani [1651] ; assegnavansi loro alcuni posti nella marineria. E quando si era al biasimare gli abiti antichi de' nazionali, commettevasi con gravi parole al viceré: non fosse contento di dare agli altri l'esempio del rispettarli; ma fosse tutto in procacciare che gli antichi sudditi, e gli uffiziali della milizia soprattutto, ai quali costava meno il mostrarsi in tal rispetto ardimentosi o bagattellieri, si temperassero di qualunque mordacità o leggerezza; le forme sociali mutarsi come introduconsi, coll'esempio; e ciò non ottenendosi, poco danno; si favoreggiassero pure le nozze fra i suggetti delle due nazioni; e si largheggiasse perciò nel consentire all'accasarsi colà de' militari piemontesi.
L'effetto di questi provvedimenti rispondeva al disegno del re. E perciò non sì tosto giungeva in Sardegna la novella della lega stretta col Cristianissimo e col Cattolico in seguito ai commovimenti politici derivati allora dall'elezione del novello re di Polonia; e sapeasi la partenza del re, onde porsi alla tesa dell'armata raccolta per far oste negli stati austriaci d'Italia; lo stamento militare inviava al marchese di Castagnole due deputati che profferissero pel servizio del sovrano le braccia e le sostanze de' gentiluomini sardi, ove stimasse di valersene in quella guerra.
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