I nuovi venuti avanzavano frattanto ogni dì la colonia, la quale in men d'un anno numerava già settecento abitanti; ed ergeansi le mura del novello forte, difese da un filare di artiglierie, dalle soldatesche colà inviate e dalle galee del re che costeggiavano quelle riviere. Trasferivasi allora il viceré a visitare la crescente popolazione. E ricevuto da prima nel litorale di Portoscuso, situato di rincontro a quell'isola, il giuramento di fedeltà dato a nome del re ai deputati de' Tabarchini, passava a confortarli della sua presenza; rendendo tosto lieto conto al sovrano del trovare ch'egli avea fatto colà buon cielo, acqua salubre, abbondanza di legne; ed i coloni occupati ad abbattere le boscaglie, a piantar viti, ad accasare il terreno destinato alle abitazioni; ed i molti burchi ivi mandati dal duca per la pescagione del corallo, scopo primario in tal tempo dell'industria di quei coloni. Laonde nel colmo del suo compiacimento, riandando il viceré quanto in brieve tempo erasi già fatto per illustrare il regno di Carlo Emanuele, abbandonavasi al suo entusiasmo; e presagiva che la fama dell'eroe guerriero sarebbe anche fra noi eguagliata da quella di padre de' popoli.
Un'altra importante proposizione dovuta al consiglio del viceré mettevasi al tempo medesimo ad effetto. E consisteva nell'erigere ne' luoghi più adatti per tutta l'isola gli archivi dove perpetuamente dovessero esser custoditi i protocolli degli antichi notai e registrati tutti i pubblici atti. A qual uopo, promulgata una regia legge [1657 ] che appagava nel modo più acconcio i desideri manifestati altra volta in vano in tal proposito dalle corti del regno [1658] , non indugiavasi punto a compiere quanto ragguardava a quella istituzione; chiamata con vocabolo già usato negli antichi stati del re regia insinuazione.
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Portoscuso Tabarchini Carlo Emanuele
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