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      E dico adattarsi: perché è noto che quell'uomo egregio, giovandosi, come fanno tutti gl'indirizzatori di molti affari, delle altrui consulte, rendevale poscia sue con una profonda disamina e il più delle volte con qualche rettificazione; locché fanno pochissimi.
      Non bastava tuttavia il buon disegno, se non si tenea l'occhio alle mani di coloro che doveano eseguirlo; i quali tratti erano per lo più a diversi pensamenti dall'imperiosa forza dell'abitudine. Mentre adunque incessante era lo stimolo adoperato co' disappassionati, e fulminante il linguaggio del comando co' più incaparbiti, faceasi anche provvisione a stenebrarli de' loro errori col far passare dall'Italia alcuni accreditati professori di umane lettere, che indirizzassero pel buon sentiere maestri e discepoli [1733] . E siccome ove non mancava il buon volere, mancava sovente ne' discepoli, per le ristrette loro fortune, il mezzo di fornirsi de' novelli libri ch'erano stati destinati alle scuole, suppliva il re con ben intesa generosità al dispendio di parecchie migliaia d'esemplari di quelle opere; e comandava che venissero gratuitamente distribuite agli studenti più bisognosi. Al tempo stesso che, dovendosi assicurare il progressivo trasporto di tali libri entro l'isola, il ministro ne traeva pro per far anche passare colà le migliori opere della classica latinità e le più scelte scritture italiane; acciò poste contemporaneamente in commerzio, invogliassero maggiormente gli studiosi ad attingere in limpide fonti gli esempi del bello e castigato scrivere.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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