Fra le chiese parrocchiali dell'isola alcune erano applicate, come lo sono anche adesso, alla dotazione delle mense vescovili; alle quali mancavano i mezzi pel decoroso sostentamento de' prelati; le altre od erano unite, ed unite tante volte in numero multiplice alle dignità ed ai canonicati delle chiese cattedrali o collegiate; oppure trovavansi congiunte ad altre parrocchie. Nel qual modo o giovavano le rendite delle varie prebende ad un parroco che risiedeva in una sola chiesa; o ad un parroco chiamato dai canonisti abituale, che non risiedeva in nessuna. E ciò era proceduto o da che fossero mancati gli altri mezzi di provvedere alla sussistenza de' capitoli; o dalla povertà delle chiese e dalla menomata popolazione; o dal rilassamento della disciplina, per cui alcune di tali unioni furono forse eseguite senza ragione canonica. Erano tali chiese governate da vicari scelti da' prebendati; ai quali era lecito allo scader di ciascun anno lo scambiarli e 'l rimuoverli, sempreché loro ne sorgesse talento. Ed a questi vicari non era data sopra la tenue retribuzione loro assegnata, alcuna distinzione d'autorità: poiché dov'erano molti i sacerdoti preposti al reggimento di quelle chiese, una semplice precedenza d'anzianità era solamente riserbata al primo de' vicari; senza che gli appartenesse alcuna superiorità sovra i suoi colleghi negli offici propri della cura spirituale. Non è malagevole il giudicare come stando le cose in questi termini rimanesse viziata nella radice la religiosa istruzione de' popoli; mancando ogni estrinseco incitamento a ben fare a que' vicari, i quali amovibili al solo cenno de' prebendati per ogni lieve cosa in che, colpa o non colpa, loro disagradassero; e renduti per tale sospetto timidi e di cuore abbietto; non pastori di quelle chiese erano stimati, ma a forma di mercenari e di vagabondi pascendo l'altrui gregge senza affezione e senza cura, mancavano per ciò più volte di quella sacerdotale costanza ch'è richiesta dalla condizione del sagro ministero.
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