Pagina (813/1187)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ubordinati; e l'elezione se ne facesse dai vescovi sulla presentazione de' parrochi abituali, previo esame; gli eletti in tal maniera non potessero in conto alcuno venir rimossi senza cognizione di causa e giudizio; si determinasse infine una miglior norma per le retribuzioni dovute al clero inferiore.
      Le istanze a tal uopo fatte al pontefice Clemente XIV, avvalorate dai chiarimenti dati dall'oratore, ottennero un pronto e pienissimo esito: e con una epistola chiamata enciclica indirizzata dal papa a tutti i vescovi del regno [1804] , furono tosto stirpate radicalmente quelle prave consuetudini, delle quali con tanto danno della religione era stata, per così dire, imboschita la nostra Chiesa durante il corso di più secoli. Consuetudini delle quali meglio si conobbe il pregiudizio, dappoiché s'incominciò a metter ad effetto le nuove regole. Il perché pochi sono a mio credere gli atti del regno di Carlo Emanuele che nell'importanza possano venire al paragone di questo; come pochi sono quelli ai quali sia rimasa più affissata la diligenza del ministro; attivo certamente in ogni sua bisogna; attivissimo in questa del chiedere con incessanza stretta ragione dell'eseguimento dato a quella ordinazione nelle diverse diocesi dell'isola. Né qui ristette il buon pro di quella straordinaria legazione del re al sommo pontefice: perché siccome si volle cogliere allora il destro di porre sotto agli occhi di lui varii altri bisogni delle nostre chiese; così con pari agevolezza si conseguiva che venisse data una norma speciale alla riscossione degli emolumenti e delle rigaglie spettanti alle curie vescovili o derivanti dagli offici parrocchiali [1805] ; nella qual cosa eransi introdotte varie costumanze poco dissimili ad abusi; e che nella collazione di que' canonicati che appellati sono d'ufficio per rispetto di qualche speciale incarico annessovi, non altra strada si facesse agli aspiranti che andando a concorso per ottenerli; acciò quella certezza di un cimento scientifico tenesse desta nel clero l'emulazione di ascendere alle dignità ecclesiastiche coll'aiuto de' buoni studi [1806] . Onde non è da dire come il re si mostrasse pago della conclusione del negoziato; e con quali abbondevoli espressioni di gratitudine ne riconoscesse nelle sue lettere il pontefice; e come esultasse al pensare che tra per questo provvedimento e per quelli precedentemente da lui accordati colla Santa Sede per la riforma de' seminari, si fosse al clero sardo dischiusa la doppia via d'iniziarsi e di crescere con profitto nel santuario.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





Clemente XIV Chiesa Carlo Emanuele Santa Sede