Ma il regno di Vittorio Amedeo travagliato da que' grandi commovimenti che, turbati fin in fondo i popoli d'un gran reame vicino, trassero a fortuneggiare molte altre genti, fu anche fra noi contristato da lagrimevoli avvenimenti. E quantunque non sia andato guari che i movimenti si posassero per intiero, onde le vicende di tal tempo possano per noi paragonarsi ad un lontano ed obbliato successo; non pertanto dove lo scrittore volesse venir sopra ai rispetti che gli si parano innanzi nel dare maggior luce alle cose recenti, non così facilmente potrebbe venir sopra agli ostacoli che incontransi sempre dai contemporanei nel battere una via mezzana fra coloro che magnificano con un mondo di lodi alcune azioni, e quelli i quali ne scrivono il peggio che lor corre alla penna. Questa considerazione mi distolse anche dall'intento di riferire una sola parte della storia del novello regno; sia perché dovea tornare alla mia scrittura qualche giovamento dal non rammezzare la narrazione; sia perché essendo i fatti d'una medesima età dipendenti più volte, e per così dire immarginati l'uno coll'altro, nuocerebbe al giudicarne lo spartirli. Benché adunque mi gravi che in tal maniera io mi gitti di mano il vantaggio di ricordare alcuni de' più gloriosi fasti della mia patria; e di raccontare come nel mezzo alle popolari turbolenze siasi serbata pura ed incontaminata la fede verso il regnante; e come già in allora la nazione avesse dato la più splendente testimonianza di fedeltà e di valore rispingendo dai suoi lidi un nimico che innalzavasi ad essere il nimico ed il vincitore di pressoché tutti i popoli; pure ho dovuto arrestarmi nello scrivere, anziché correre il rischio di corrompere quella verità alla quale è dato il principato sopra tutte le altre doti della storia.
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Vittorio Amedeo
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