E quantunque M. A. Gazano (Storia della Sardegna, cit., lib. I, cap. 6) studiato siasi di attenuare le difficoltà presentate da quello scrittore, confessa egli stesso la propria esitazione, allorché fassi a dichiarare la sua opinione. Io riconosco molto sensate le osservazioni del Mattei, ed aggiungo che la sola contraddizione fra il titolo della scrittura, la quale promette la relazione della vita delle martiri Giusta, Giustina ed Enedina, mentre non violenta, ma naturale vi si descrive la morte di Giusta, dimostra con quale critica siano stati o compilati o compendiati quelli atti.
[456] Sotto l'imperio di Antonino, il Tractatio de Martyrologio romano, (ad diem 13 januar.), seguito dal Baronio e dal Bollando citati dal Mattei, segna il martirio del giovine cagliaritano Potito. Vedi M. A. Gazano, Storia della Sardegna, cit., lib. I, cap. 6.
[457] M. B. C. Fleury, Histoire ecclésiastique, Paris, Mariette, 1691-1738, lib. VI, n. 6. Alcuni scrittori sardi, seguendo Damaso, pensano che l'isola Buccina da questo scrittore mentovata come luogo dell'esilio del pontefice, sia l'antica Hermoea, oggidì Tavolara.
[458] Questi ultimi martiri sono: Proto, Gavino (distinto dal Gabino di cui sopra si parlò), Gianuario, Lussorio, Cisello, Camerino, Simplicio, Saturnino, Restituta, Efisio e Giovenale. Il Martirologio romano, i Bollandisti ed altri accurati scrittori dei fasti della chiesa riconobbero e valutarono gli atti del loro martirio. Vedi M. A. Gazano, Storia della Sardegna, cit., cap. 6 e A. F. Mattei, Sardinia Sacra, cit., cap.
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