XIV, indizione 7.
[578] Gregorio Magno, Epistulae, cit., epistola 9, lib. IV, indizione 12.
[579] Gregorio Magno, Epistulae, cit., epistola 8, lib. IX, indizione 12.
[580] La lettera è indirizzata a Vincenzo, Innocenzio, Mariniano, Libertino, Agatone e Vittore, vescovi della Sardegna. Mariniano fu già sopra (p. 208) nominato come vescovo in questo tempo di Torres. Vittore lo era di Fausania. Degli altri resta incerta la sede, malgrado delle conghietture a tal uopo formate da A. F. Mattei (Sardinia sacra, cit., cap. 4). Da tale indicazione si raccoglie che se le sedi a quell'età erano tutte riempite, sette doveano essere ai tempi di san Gregorio i vescovadi della Sardegna, vale a dire Cagliari, Torres, Fausania, Solci e Foro Traiano, senza mescolamento di dubbio (vedi nota 527), e le altre due d'incerto sito; quantunque l'opinione né bastantemente giustificata, né pienamente impugnabile del citato padre Mattei (Sardinia sacra, cit.), siasi spiegata per le sedi di Uselli e di Bosa. Ma non è questa la sola dilucidazione che si richiegga nel commentare quell'epistola. Vidimo già sopra (p. 180) che la chiesa turritana godea da tempo antico dello speciale privilegio della diretta dipendenza dalla sede apostolica; parrebbe dunque violato tale dritto colla sommessione che da Gregorio si ordinò a Mariniano, vescovo di Torres, verso il metropolitano di Cagliari. Per iscansare questa difficoltà, si volle ricorrere all'espediente di supporre mutata la persona o la sede di quel Mariniano. Ed ecco uno dei consueti violenti ed infruttuosi ripieghi della cieca prevenzione; quando invece la spiegazione del fatto dovea attignersi nel luogo istesso in cui incontrasi la miglior notizia del dritto.
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