Ma siccome il titolo di Simone è solo ristretto alla Corsica, non intendo perciò valermi di tal monumento.
[643] L. A. Muratori, Antiquitates Italicae, cit., dissertazione 32. La data è del 25 marzo 1019. Quantunque l'indizione IX, che vi si nota, non corrisponda a tal anno, pure la carta merita tutto il riguardo, né devonsi, per questo solo abbaglio di chi la scrisse, trasandare gli altri suoi caratteri di autenticità non contrastati dall'illustratore.
[644] È riportata nella stessa dissertazione 32 colla data del 6 marzo 1021. Il Muratori ritrovò pure un'altra carta dello stesso Ugone, in cui egli si intitola marchese di Massa, signor di Corsica e giudice cagliaritano. Gli annali camaldolesi la registrarono per intiero (G. B. Mittarelli, A. Costadoni, Annales Camaldulenses, cit., lib. X, n. 21). Contiene una donazione di molte terre a Placido, abate di S. Mamiliano in Monte Cristo; e l'atto fu scritto in Cagliari. Tuttavia non devo dissimulare che la data dell'anno 1002 di questo stromento, unita a quella del 1021 del precedente, male si accorderebbe colla data intermedia del 1019 della donazione di Guglielmo, il regno del quale avrebbe dovuto o precedere o seguire quello di Ugone. Se già non furono due gli Ugoni in ambe quelle carte nominati. G. Cambiagi nella sua Istoria del regno di Corsica, 1770-72, lib. I, inserendo fra le altre carte ragguardanti alla storia di quell'isola anche le tre prime in questo luogo esaminate, non seppe in quella di Berengario, ove maggiori presentansi le difficoltà, distrigarsene, perché non ebbe sott'occhio le dilucidazioni suddette degli annalisti camaldolesi.
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