[661] Di questi illustri personaggi sardi rimase il ricordo 1· nell'inscrizione esistente nella chiesa di S. Crisogono in Roma, posta dal cardinale Benedetto Cao ad Anastagio suo padre, allo zio Ilario ed al cugino Costantino. Da questa apparisce che Costantino fondò e dotò un ospedale in Roma pei poveri della Sardegna; che Anastagio fu uomo versato assai nelle lettere; che alle preci d'Ilario fu dovuta la parte presa dal pontefice nella liberazione della Sardegna dal giogo dei Saraceni. L'inscrizione era del 1068, e fu rinnovata nel 1501 da un altro distinto personaggio della stessa famiglia, chiamato Francesco, uno dei camerieri segreti di Alessandro VI. 2· Nell'inscrizione esistente nella chiesa di S. Prassede, titolare del cardinale Benedetto, nella quale si dice ch'egli morì nel 1087. Dicesi rinnovata quest'inscrizione da Quintilio ed Annibale Cao nel 1333, dopoché i medesimi, militando al servizio dei re d'Aragona, aveano preso parte nelle vittorie di quel tempo contro ai Pisani. 3· Nelle opere del Ciacconio [A. Chacon] , il quale (Vitae et res gestae pontificum romanorum a S. E. R. cardinalium, ab initio nascentis ecclesiae usque ad Clementem IX, Romae, sumptibus de Rubeis, 1677, tomo I, Pontifex Graegorius, anno 1073) parla del cardinale Benedetto e della fondazione fatta da Costantino Cao dell'ospedale pei Sardi, il cui edifizio asserisce essere stato diroccato nell'invasione di Roma fatta dal contestabile di Borbone. 4· Nelle opere di C. B. Piazza (Opere pie di Roma, descritte secondo lo stato presente, Roma, Bussotti, 1675, lib.
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