II, cap. 16) e di C. Fanucci (Trattato di tutte le Opere pie dell'elma città di Roma, Roma, Padini, 1601, lib. IV, cap. 10). Risulta da quest'ultima opera che l'ospedale dei Sardi era sito in Transtevere vicino alla porta Settiniana. Dai monumenti manoscritti esistenti in questo regio archivio di corte si raccoglie che nel 1529 la nazione sarda, la quale continuava a godere del profitto dei beni applicati da Costantino Cao all'ospedale da lui fondato, fu aggregata alla chiesa di Monserrato, ove era stato eretto nel principio di quel secolo l'ospizio pei Spagnuoli. La qual cosa fruttò ai Sardi e l'accettazione di tutti i loro infermi in quell'ospedale, e la nomina più volte caduta in persone nazionali pei posti di consigliere, di amministratore e di cappellani dell'ospizio; talmenteché nel 1726 le cappellanie erano quasi per intiero possedute dai Sardi. Allorché dopo il cambiamento della signoria si trattò col re cattolico la separazione e restituzione dei beni sardi, venne a risultare che questi consistevano in parecchi censi ed in alcune case site presso alla nominata porta Settiniana, in una delle quali esisteva l'inscrizione seguente: domus B. Mariae Montisserrati coronae Aragonum ex pia nationis Sardiniae regni largitione.
[662] Cronica varia pisana, in L. A. Muratori, Annali d'Italia, cit., all'anno 1017. Breviarium pisanae historiae, in L. A. Muratori, Rerum italicarum scriptores, cit. Il Tronci all'anno 1016 descrivendo questo fatto istesso, riferito dalle antiche cronache nell'anno seguente, parla di una calda battaglia; ma parmi più adattato l'attenermi agli antichi monumenti testé citati, i quali raccontano solamente la pronta e trepida fuga di Museto.
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