[677] Questa schiatta illustre dei Sardi, che per lungo tempo figurò fra le famiglie più cospicue di Pisa, doveva la sua origine ad una famiglia originaria sarda colà domiciliata. Vedi lo stesso frammento.
[678] I Doria incominciarono a popolare Alghero nel 1102; alcuni anni dopo si edificava dai Malespina Bosa, come a suo luogo si vedrà. Sono assai giudiziose le osservazioni che J.F. Mimaut, Histoire de Sardaigne, cit., cap. 27, fece in tal proposito su questo frammento del Bonincontri.
[679] Breviarium pisanae historiae, in L. A. Muratori, Rerum italicarum scriptores, cit., all'anno 1050.
[680] Non si può dubitare dell'importanza che ebbe e dovea avere pei Pisani la loro felice spedizione in Sardegna. Ciò nonostante è conveniente il notare come essi ne vollero serbare perpetuo il ricordo anche nell'inscrizione apposta nella facciata del loro duomo, riferita da A. Da Morrona (Pisa illustrata nelle arti del disegno, Pisa, E. Pieraccini, 1787-93, tomo I), nella quale si leggono i seguenti versi:
His maiora tibi post haec urbs clara dedistiViribus eximiis cum superata tuis
Gens Saracenorum periit sine laude suorumHinc tibi Sardinia debita semper erit
A. D. MXXXIIII.
Non mancò a celebrare lo stesso avvenimento la tromba epica di un poeta pisano. T. Nozzolini stampò la sua La Sardegna ricuperata, Firenze, Nesti, 1632, in ottava rima, nella quale ai trionfi dei Pisani sovra Museto mescolò tutte quelle venture guerresche ed amorose che erano necessarie per condurre al diciottesimo canto una narrazione povera di storiche notizie.
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