E anche in questo luogo l'Ughelli, a fronte delle diverse espressioni della bolla da lui riferita, confonde col primato di una parte dell'isola e colla legazione il primato dell'isola intiera; quando avrebbe dovuto trarre da quelle facoltà limitatamente concesse un argomento per conoscere che ai successori di Landolfo, da lui creduto primate della Sardegna, non bene conveniva la grazia del primato di una sola porzione dell'isola. Seguono quindi le altre disposizioni pontificie che l'Ughelli trasse dal Barbosa, difensore del primato pisano, e sono: un indulto di Eugenio III del 1146 ed un altro di Adriano IV del 1156; i quali, contenendo la sola conferma generica delle concessioni d'Innocenzo II, non esigono verun cenno. Si concedette finalmente il primato sull'isola intiera da Alessandro III nel 1176; la qual cosa si confermò da Lucio III nel 1181, da Urbano III nel 1186, da Celestino III nel 1191, e da Innocenzo III nel 1198. L'Ughelli riporta quest'ultima bolla, ma sia in questa, che nella prima riferita dal Barbosa, e di cui si legge anche il tenore in A. Machin, Defensio sanctitatis beati Luciferi, cit., cap. 35; l'espressione adoperatavi dinota non una novella concessione del primato, ma la conferma di quello già dato sulle provincie di Cagliari e di Arborea, oltre ai dritti più antichi sulla turritana e sulle chiese di Galtellì e di Civita. Ebbe ragione pertanto quel dotto arcivescovo di osservare che se non mai fu data in principio tale qualificazione e diritto di primato, cadono tutte le posteriori concessioni, perché appoggiate in una falsa supposizione.
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