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      Mentre mosso da queste considerazioni inclino a credere che il regno del Salucio si possa riferire a questi tempi, non dissimulo la difficoltà che nasce dalla poca probabilità dell'esistenza contemporanea di questi zii del padre di Salucio, tutti per lo meno ottuagenarii; ed il dubbio derivante dalla circostanza del comparire il giudice in quelle carte marito di tre distinte mogli chiamate Sardinia, Adelasia e Georgia; circostanza questa poco conciliabile col breve tempo che frammezza le ultime notizie si hanno del regno di Costantino II e le prime del regno di Pietro. Nullameno anche qualora non si voglia reputare questo nostro giudice precipitato nello stringere il secondo ed il terzo nodo, resta ad osservare che il regno di Pietro fu, come ora vedremo, turbato nel principio da un emolo potente, il quale non poté esser cacciato prima della riunione delle forze del giudice di Torres, fratello di Pietro. Quest'emolo chiamasi è vero, nella Cronaca pisana, Barisone, figlio di Bubbino; ma non potrebbe esser occorso in quella Cronaca un errore di nome? od essere stato il vero emolo il nostro Salucio, il quale potea far valere, a preferenza dei diritti dell'unica figlia di Costantino II, impalmata da Pietro, i diritti propri, come unico agnato della famiglia? Nel dar termine a questa discussione, credo conveniente di dichiarare che io non altro valore attribuisco ai fatti rilievi che quello può derivare dalle conghietture; giacché purtroppo a questa nostra storia dei giudicati manca quasi sempre non solamente quell'interesse che deriva per tutti dall'importanza, ma quello ancora che può per alcuni derivare dalla certezza dei fatti.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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