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      [852] Questi due atti di testamento e di donazione, soscritti in S. Gillia presso a Cagliari nei 27 luglio e 28 ottobre 1256, mi pervennero per lo stesso mezzo. Si trova anche in questi che la chiesa principale di S. Gillia o S. Igia avea il titolo di S. Maria de Clusi, e che nella medesima era stabilito un capitolo di canonici, vedendosi fra i nomi dei testimonii quelli di Costantino, arciprete, e di Comita, canonico della stessa chiesa. Essendo stato il primo atto soscritto in presenza del giudice Chiano, si raccoglie che il di lui disastro accadette fra il 27 luglio e 28 ottobre del suddetto anno. Agnese si dice nel suo atto di donazione figliuola del giudice Guglielmo; ma non puossi affermare se lo sia stata del primo o del secondo principe di quel nome, benché G. F. Fara (De rebus Sardois, cit., lib. II, cap. Calaritani iudices) abbia notato che il primo avea una figliuola, nominata Agnese, conceduta in isposa a Mariano di Torres, come si vide nella nota 45.
      [853] Questi due atti hanno la data del 15 ottobre 1256.
      [854] Vedi U. Foglietta, Historiae Genuensium, cit., all'anno 1256. Il testamento di Guglielmo Cepola, comunicatomi coi due atti dello stesso giudice nel modo istesso delle precedenti carte [ora in P. Tola, C.D.S., cit., sec. XII, doc. n. XCVIII, pp. 377-378] , ha la data del 14 gennaio 1258. Per questo si viene a conoscere che o le voci del sangue erano da Guglielmo meno sentite che i consigli della politica, o che egli stimava dannosa alla sua famiglia un'eredità da disputarsi coll'arme.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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