[889] D. Alighieri, La Divina Commedia, Purgatorio, cit., canto 8.
[890] D. Alighieri, La Divina Commedia, Inferno, cit., canto 22. Vedi Benvenuto da Imola, Commentum super Dantis, cit., e A. Vellutello, Dante, cit.
[891] P. Tronci, Memorie istoriche, cit., all'anno 1286.
[892] P. Tronci, Memorie istoriche, cit., all'anno 1287.
[893] U. Foglietta, Historiae Genuensium, cit., all'anno 1289.
[894] Vedi G. F. Fara, De rebus Sardois, lib. II, all'anno 1289, il quale cita per tali fatti l'autorità di una antica Cronaca sarda. Alla narrazione di questa qualche peso aggiugne una carta genovese esistente in questo regio archivio di corte, contenente uno strumento di convenzione colla data del 16 settembre 1292 fra Lotto, Guelfo e Matteo, conti della Gherardesca (stipulante il primo a nome degli altri due), ed Oberto Pazzio, giurisperito, sindaco di Genova; nel quale strumento Lotto, che trovavasi allora in carcere per un debito di lire 15.000 contratto verso quel comune, stabilisce le condizioni attenenti all'estinzione di tal debito. Si legge fra gli altri il seguente patto: quod dictus comes Lottus dimittet et faciet et curabit quod fratres ipsius dimittant per se et haeredes suos communi Ianuae libere et quiete, adveniente conditione seu casu, quod commune Ianuae recuperaret castrum castri, omnes terras quas haberent intra confines datos communi Ianuae de castro castri ecc. ecc. È molto probabile che il debito di cui in questa carta si tratta, sia stato contratto per sopperire alle spese della guerra sarda provocata dai fratelli della Gherardesca.
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