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      Nella seconda parte si tratta della materia delle successioni e delle forme dei giudizi. Nella terza sono scritte le leggi penali.
      [912] Massaio o massaro, quasi custode di masserizie e denari, o meglio derivante dal far massa di roba e mantenerla, vir frugi.
      [913] Nel 1245 san Luigi pubblicò il suo editto chiamato Tregua reale, per cui non poteano incominciarsi le ostilità nelle guerre private, fuorché quaranta giorni dopo il misfatto o l'offesa. Nel 1296, cioè al tempo stesso in cui si compilava il codice sassarese, Filippo il Bello credeva di fare un altro gran passo nell'abolizione di quel feroce sistema vietando le guerre private nel tempo di guerra nazionale. L'abolizione totale si può appena riferire ad un secolo dopo, cioè all'anno 1413, nel quale Carlo VI pubblicò la sua ordinazione di assoluto divieto. In Ispagna avea gittato sì profonde radici l'uso delle guerre private, che Carlo V fu nel 1519 obbligato a pubblicare contro al medesimo una nuova legge. Nell'Alemagna l'abolizione finale non ebbe effetto che nel 1495. Vedi W. Robertson, The history of the Reign of the Emperor Charles V, London, Strahan-Cadell, 1769, p. 1 e nota 21.
      [914] Vedi W. Robertson, The history, cit., nota 22. In quanto all'Italia primogenita delle nazioni moderne, come nelle lettere e scienze, così nella civiltà, vedi le due importantissime dissertazioni del Muratori, 22 e 23, nella sua aurea opera Antiquitatum italicarum medii aevi. Le leggi sarde ritraggono certamente delle leggi degli statuti italiani di quei tempi.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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