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      E il canto di quei versi; l'abbruciamento di un fantoccio rappresentante i soldati franzesi componenti in parte le truppe del visconte; ed il giolito di una popolazione concitata davano a quella festa tutt'altra sembianza che quella di un rendimento di grazie a Dio. Non dissimili in ciò gli Algheresi dai cittadini di molti luoghi d'Italia, dove si introdussero queste rappresentazioni baccanali delle antiche gare ed ingiurie municipali. Dissimili, in quanto non durano più fra noi, come altrove; contentandosi gli Algheresi di rammentare con modesta e religiosa pompa la gloria dei trapassati, senza screditare l'urbanità dei viventi.
      [1129] G. Zurita, Anales, cit., lib. XI, cap. 77.
      [1130] G. Zurita, Anales, cit., lib. XI, cap. 87. È interessante negli annali aragonesi questa disputa, che, senza gravi conturbamenti, si finì allora col voto di nove compromessari; fra i quali quello che maggiormente influì alla scelta di don Ferdinando, fu il padre Vincenzo Ferreri dell'ordine dei predicatori, poscia canonizzato dalla Chiesa. Sono rari nella storia gli esempi di tanto temperamento nella discussione di sì alti interessi.
      [1131] G. Zurita, Anales, cit., lib. XII, cap. 2.
      [1132] Era già allora morto Aimerico, visconte di Narbona, del quale si è in addietro parlato; questo era Guglielmo, suo figliuolo: G. Zurita, Anales, cit., lib. XII, cap. 33.
      [1133] G. Zurita, Anales, cit., lib. XII, cap. 2.
      [1134] G. Zurita, Anales, cit., lib. XII, cap. 34.
      [1135] G. Zurita, Anales, cit., lib. XII, cap. 39.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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