IV, cap. Alphonsus rex.
[1398] Vedi vol.II, p. 181.
[1399] G. Cossu, Città di Cagliari, cit., cap. 11.
[1400] Di questa spedizione dà contezza lo scrittore nazionale don Giovanni Battista Buragna nella sua storia della rivoluzione di Napoli, intitolata: Battalla peregrina entre amor y fidelidad, Mantoa, Carpentana, 1651.
[1401] G. Cossu, Città di Cagliari, cit., cap. 11.
[1402] G. Cossu, Della città di Sassari, cit., cap. 11.
[1403] F. Strada, De bello belgico decades duae, Romae, ex typis F. Corbelletti, 1632, lib. VI, intitolato: Margarita Parmensis. Lo storico imparziale non dee dissimulare che la legione sarda, dopo aver preso parte nelle successive fazioni tanto orrevoli pel duca d'Alba, contaminò nel ritorno dell'esercito vittorioso la sua gloria; allorché all'aspetto dei luoghi, ove poco prima era accaduta la terribile strage delle schiere di Arembergo, trascorse a tanto furore nel voler vendicare l'eccidio dei commilitoni, che appiccò il fuoco a quei borghi nei quali le truppe spagnuole fuggitive erano state tradite dai popolani. Il duca d'Alba vendicò altamente l'eccesso, e condannati nel capo i principali autori, sperperò la legione, mescolandola colle altre soldatesche. Ma il colonnello dei Sardi, i capitani e gli alfieri non seppero sopportar l'onta di quella mutazione; e protestarono voler eglino piuttosto allontanarsi dai vessilli che scambiarli. Il duca d'Alba rimise poco stante nella sua grazia il colonnello. F. Strada, De bello belgico, cit., lib. VII, intitolato: Albanus.
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