Nel 1644, essendosi dal governatore di Valenza chiesto un sussidio per le strettezze delle truppe spagnuole nella Catalogna, fu così rilevante quello accordato dal regno, che la sola porzione appartenente alla suddetta città di Cagliari fu di 4.000 moggia di frumento; alle quali si aggiunse altrettanta quantità con titolo di prestito. Nel 1645 s'inviarono agli stessi eserciti dalla capitale altre 4.000 moggia di frumento. Nel 1651 lire sarde 4.000. Nel 1653 altra somma eguale al re, che trovavasi in Genova. Nell'occasione dei tumulti di Napoli, la città di Cagliari spedì in aiuto delle soldatesche regie chiuse nel Castelnuovo 1.800 quintali di biscotto. Nella guerra di Portogallo contribuì la stessa città col dono di 3.000 moggia di grano. Risultano queste largizioni dal predetto cap. 7. Dalle scritture del regio archivio di Cagliari appariscono anche le seguenti: nel 1641 offerì la città di Cagliari a Filippo IV lire sarde 11.900 per donativo grazioso. Nel 1645 offerirono vari baroni, cavalieri e possidenti dell'isola allo stesso monarca lire sarde 38.046,17,11 in contanti, in grano moggia 36.787; in bestiame di varie specie 3.215 capi a titolo di donativo volontario. Nel 1660 per la guerra sovraccitata del Portogallo pagò il regno per nuovo donativo lire sarde 5.140,5 in denaio; moggia 21.920 in grano; e lire sarde 3.589,5 prodotte dal bestiame contemporaneamente offerto. Nel 1663 i prelati, ecclesiastici, le città, i comuni e molte persone private presentarono Carlo II di lire sarde 54.549,15 in contanti; di 24.513 moggia di frumento e 240 di orzo.
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