F. Vico, Historia general de la isla y reyno de Sardeña en siete partes, Barcelona, empr. de Lorenço Deu, 1639, parte 5, capp. 5 e 13.
[1407] Vedi vol.II, nota 201.
[1408] Vedi vol. II, p. 155.
[1409] Apparisce ciò dalla carta reale del 26 agosto 1434, esistente nell'archivio del patrimonio di Cagliari vol. 1, fol. 3. Fu tanta poscia l'abbondanza delle concessioni, che fu necessario più volte comandassero i sovrani le novelle dinunzie da farsi dai possessori dei loro titoli, onde formarsi quei registri che dai Catalani chiamavansi capbreu.
[1410] Carta reale del 13 marzo 1568 nell'archivio patrimoniale, vol. 1, fol. 235.
[1411] Girolamo Vivaldi, ceppo dell'illustre famiglia sarda dei marchesi di Trivigno Pasqua, oggidì duchi di S. Giovanni.
[1412] La carica di procuratore reale fu per la prima volta conferita a Berengario Xicot nell'anno 1341. Quest'uffizio era prima governato da due amministratori detti di Cagliari e di Logodoro. Il primo maestro razionale nominato nel 1485 fu Berengario Granell. L'uffizio dell'avvocato del patrimonio regio era nei primi tempi esercitato dall'avvocato istesso del fisco, incaricato delle pubbliche accuse. Si creò un uffiziale distinto nel 1604, nominandosi a quel separato incarico il dottore Giovanni Masons (carte reali 18 febbraio 1341, 8 gennaio 1485, 26 settembre 1604 nell'archivio patrimoniale, vol. 1, fol. 103, 108, 262).
[1413] Le monete di conio sardo erano allora le seguenti: oro: la doppia sarda (circa 8 lire antiche piemontesi). Argento: scudi (metà della doppia); quarti di scudi; reali de plata (decima parte dello scudo); mezzo reale de plata (soldi 2 1/2). Rame: esisteva anticamente il soldo e mezzo soldo.
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