Esistono pure i seguenti atti relativi all'ospedale di Sassari: 1· Ordinamento del consiglio generale del 9 novembre 1588, con cui si nominano 24 cittadini, due dei quali doveano in ciascun mese aver cura dei due ospedali. 2· Il regolamento di amministrazione approvato nel 1595 dal viceré marchese d'Aytona nella visita da lui fatta del regno. 3· La convenzione fatta nel 1598 coi Fate ben fratelli. 4· La nuova convenzione fatta nel 1639, dopoché nel 1601, per motivo di non aver eglino soddisfatto all'aspettazione del consiglio, erano stati costretti a partire da Sassari. 5· La notizia della soppressione fattasi nel 1673 dell'ospedale dei leprosi, dove nissuno più si ricoverava, e dell'unione del medesimo all'altro di S. Croce. Degli ospedali di Alghero e di Oristano diedi cenno nella nota precedente.
[1469] In questo luogo lo scrittore [M. Carrillo, Relaçion al rey, cit.] , entrando in più ampi ragguagli, racconta come profusi fossero i Sardi nei loro conviti in occasione di qualche speciale allegrezza; ed arreca l'esempio di ciò che s'impiegò per celebrare il sacerdozio del dottore Antioco Marcello, rettore di Mamoiada. Dice egli adunque che vi si consumarono: 22 vacche, 26 vitelle, 28 capi di grossa salvaggina, 740 montoni, 300 tra capretti, porcellini ed agnelli, 600 galline, 65 mozzi di zucchero, 50 libbre di pepe ed aromati vari, 280 moggia di frumento, 1 quintale di riso, 1 quintale di datteri, 50 tondi di paste dolci, 3.000 uova, 25 grosse botti di vino vario, gran quantità di confetture, 3.000 pesci.
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