[1680] Leonardo Marceddu di Pozzomaggiore.
[1681] Nell'anno 1747 due infausti avvenimenti contristarono la capitale: cioè un andazzo di vaiolo, per cui in tre mesi in quella sola città perirono cinquecento fanciulli; ed il diruparsi del monistero detto di S. Caterina, sotto le cui ruine perirono venti fra religiose e giovanette tenute colà in educazione. Nel gennaio del seguente anno morì l'esimio arcivescovo Falletti, compianto e desiderato da tutti; ed ebbe tosto per successore l'abate Gandolfi de' marchesi di Ricaldone.
[1682] Giuseppe Maria Cacciardi succeduto a Giacomo Cauda nel 1739.
[1683] Vedi p. 150.
[1684] Dopo la cessione della Sicilia il cavaliere Valguarnera non seppe distaccarsi dal servigio della real casa di Savoia; presso alla quale occupava in questo tempo la carica di capitano di una delle compagnie delle guardie del corpo del re.
[1685] Nel 18 ottobre 1748.
[1686] Don Giovanni Valentino di Tempio e Gerolamo Dettori di Patada, elevato poscia alla dignità equestre.
[1687] Nell'anno 1741.
[1688] Ricercava egli 50 mila zecchini. Il capitano Porcile, il quale, rendendo conto della prima udienza concedutagli dal bey, paragonò l'aspetto di lui a quello di Pluto nella sua reggia, offerigli zecchini ottomila; ma il bey rispose non essere una tal somma bastante a fare una sepoltura ai Tabarchini. Attentossi allora il Porcile di rappresentare al bey come quelli infelici Tabarchini, già suoi tributari, erano stati a torto ridotti in ischiavitù. Ed era già egli in sul toccare del diritto delle genti; allorché quel rigido ceffo guatandolo in cagnesco gli rammezzò le mal indiritte parole con questa perentoria risposta: tacer e non parlar di queste cose: voler 50 mila zecchini.
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