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      È giusto però che ai nomi di questi ecclesiastici, i quali precedettero co' loro studi la riforma delle università, si aggiunga anche quello dell'arciprete, e poscia arcivescovo turritano, don Giovanni Battista Simon; il quale sopra all'aver coltivato con molto profitto le scienze ecclesiastiche, si rendette benemerito della sarda letteratura per lo studio profondo ed aggiustato ch'egli fece sulle antichità dell'isola. La vasta sua erudizione e la sana sua critica furono specialmente poste in vista allorché il barone Vernazza, illustrando un sigillo di Gilitto, vescovo d'Ampurias in Sardegna (Vercelli 1786), pubblicò le lettere in tal proposito da lui scritte al Simon; o per meglio dire, pubblicò in tali lettere quanto da quelle scrittegli dal Simon (G. Vernazza di Freney, Lettera a D. Giambattista Simon, arciprete canonico turritano, Cagliari, R. Stamperia, 1779) ei fu in grado di ricavare per spargere la maggior copia di luce sull'età di quel sigillo. Una memoria dello stesso nostro scienziato sull'antica strada romana nella Sardegna è posseduta dal cav. Baille. Ma riescirono finora infruttuose le indagini che questi fece per rintracciare gli altri manoscritti del Simon ed arricchire con ciò la sua preziosa biblioteca sarda; ossia la raccolta, che con molta diligenza ei giunse a possedere, di tutte le opere pubblicate dai nazionali prima della riforma delle università.
      [1746] Il disegno si fé dal vassallo Belgrano, capo allora del genio militare del regno; ma fu riveduto e migliorato dal rinomato ingegnere Borra.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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