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      [1828] Benché questo poema del Carboni intitolato: De sardoa intemperie (Carali, typ. regia, 1772; 2 a ed.: Accessit versio italica Iacobi Pinnae sardi, Sassari, Piattoli, 1774) sia stato scritto dall'autore in età assai fresca, è pure uno de' più pregevoli componimenti di lui; non solo per la vivezza propria d'un giovane poeta, ma anche per quella proprietà e disposizione de' pensieri ch'è frutto alle volte d'età più matura. Avvi di quelle descrizioni (e specialmente quella del muflone nel lib. I), nelle quali il vero è ritratto con tanta fedeltà e fluisce così spontanea l'aurea locuzione, che tu le torresti per qualche frammento inedito del buon secolo. Le altre opere poetiche pubblicate dal Carboni sono: Cralliorum libelli duo (Carali, ex typ. B. Titard, 1779); De extrema Christi coena carmen (Carali, typ. regia, 1784); De corde Jesu (Calari, typ. regia, 1784); Ad SS. Eucharistiam carmina (Calari, J. Fea, 1781); Thomae Aquinatis in sacram Eucharistiam rythmus "adorate, devote" hendecasyllabis XII expressus (Calari, typ. regia, 1784); Poesie italiane e latine (Sassari, Piattoli, 1774); Phaleucia (Calari, ex typ. regia, 1784); Recentoria carmina (Carali, typ. regia, 1780). Di queste poesie si fecero separatamente varie edizioni in Cagliari, in Sassari ed in Torino. Due delle orazioni latine del Carboni videro anche la luce in Cagliari ed in Torino, e sono quelle: In funere Angeli Berlendii, eloquentiae italicae professoris, oratio habita in aede S. Crucis die XII nov. 1793 (Carali, typ. regia, 1793) e De Sardorum literatura.


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Storia di Sardegna
di Giuseppe Manno
pagine 1187

   





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