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      - Mamma, perdonami, se ti ho spaventata.... sognavo non so che cosa....
      Per la prima volta taceva qualcosa a sua madre; anzi mentiva.
      Quel bacio sognato o ricordato era per lei una colpa.
      Emma era da bambina divenuta una donna....
     
     
     
      CAPITOLO SECONDO.
     
      Libri e fantasmi. - Sogni e realtā.
     
      Quella notte era passata e dopo quella molte e molte altre, ma Emma non era pių la fanciulla lieta, spensierata, vagabonda di prima.
      Non giuocava pių al cerchio in giardino, non saltava pių per le camere, non cantava, nč canterellava pių.
      Il pianoforte non era pių aperto che all'ora della lezione, e rarissime volte l'apriva di tarda sera, quando era sola e per suonare le cose pių tristi del Chopin.
      Compariva a un tratto davanti alla mamma dopo essersi rinchiusa per ore nella sua camera e aveva gli occhi rossi....
      E la mamma:
      - Ma che hai, figliuccia mia? Tu hai pianto.
      - No, mamma, ma perchč piangere? Io son felice... - e poi, quasi spaventata di queste parole, rideva piangendo e si asciugava gli occhi, girando sopra sč stessa e agitandosi:
      - Sono i nervi, sono i nervi.... Ho sempre canzonato le mie amiche maggiori di me di qualche anno, quando mi dicevano di averli, ed ora, ora li ho anch'io.... Mamma, perdonami....
      - Ma non ho nulla, mia cara, mio tesoro, da perdonarti, - e l'attirava a sč collo sguardo, colle braccia e se la stringeva al cuore.
      E allora piangevano ridendo tutte e due e la burrasca era finita; ma la mamma confidava al babbo (che era uno dei medici pių sapienti e pių celebri della cittā) le ansie che le davano i nuovi turbamenti di Emma.


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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano
1894 pagine 127

   





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