... Tu almeno hai amato e hai goduto due mesi di paradiso; io sposando il Marchese non ne avrei neppure un'ora.... -
Le amiche parlarono ancora a lungo, ma si lasciarono colle stesse parole con cui la loro triste conversazione era incominciata.
- Sposa il Marchese....
- Giammai!
Per molti e molti giorni madre e figlia non parlarono dei due pretendenti, nè di Enrico; ma un mattino, mentre Emma era ancora a letto, la mamma entrò a darle il buon giorno, e baciandola aveva un'aria solenne e triste, che non era solita in lei.
- Mamma, che cos'hai questa mattina? Ti senti male?
- No, figliuola mia, ho un piego suggellato da consegnarti e che ho trovato nello scrittoio di tuo padre, subito dopo la sua morte, ma che ti do oggi soltanto, perchè prima d'ora ti avrebbe dato forse una scossa troppo forte.
E la mamma, deposto un piego sul tavolino da notte di Emma, escì per nascondere l'emozione che la faceva piangere.
Emma, commossa anch'essa, prese l'involto e vi lesse:
Alla mia Emma.
Da consegnarle dopo la mia morte.
Essa ruppe i sigilli, e trovò che l'involto ne conteneva un altro, su cui era scritto:
Consigli di un babbo alla sua figliuola per la scelta del marito.
E che cosa vi fosse scritto lo vedrà il benigno lettore, se vorrà darsi la pena di continuare la sua lettura.
PARTE SECONDA.
IL MANOSCRITTO DEL BABBO.
Consigli di un babbo alla sua figliuola per la scelta del marito.
Mia adorata figliuola, tu leggerai da sola e forse con qualche lagrima negli occhi queste pagine, che ho scritte anch'io nella solitudine, anch'io piangendo e pensando a te.
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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano 1894
pagine 127 |
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Marchese Marchese Enrico Emma Emma Emma
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