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      Il tempo consuma anche l'ipocrisia; affidati ad esso come la spia migliore delle falsificazioni.
      Lo spigolo, che pių presto degli altri consuma l'ipocrisia, č la vanitā. Guardalo sempre e scoprirai il vero dal falso.
     
      Mostrati indifferente alle pių calde dichiarazioni. Se l'amor proprio del pretendente č pių forte dell'amore, egli si raffredderā. Se invece l'amore č pių forte dell'orgoglio, egli si innamorerā sempre pių.
     
      I mariti si dividono tutti quanti in due grandi categorie, i buoni e i cattivi.
      I buoni son tutti compagni. Amano la moglie sopra ogni altra creatura, l'amano pių di sč stessi e il loro primo pensiero č quello di farla felice.
      Cercano la ricchezza, l'onore, fors'anche la gloria; ma sempre per intrecciarne una corona intorno al capo della donna amata.
      Nč comandano, nč ubbidiscono, perchč non si sentono nč superiori nč inferiori alla loro moglie; ma eguali. Discutono insieme a lei i grandi e i piccoli problemi della vita, e finiscono sempre per venire alla stessa conclusione.
      Hanno sempre sullo scrittoio, in tasca, da per tutto un unico suggello per chiudere i loro segreti, per raffermare le loro decisioni. Questo suggello č un bacio.
      Questi mariti ridono sempre, quando senton parlare di luna di miele. Nel cielo del loro matrimonio non hanno mai veduto luna, nč di miele, nč di fiele. Sul loro capo brilla sempre il sole, un sole che non scotta, ma riscalda; che non brucia, ma illumina; un sole che non tramonta mai.
     
      Insomma, cara figliuola mia, non occorre che io ti descriva pių oltre i mariti buoni.


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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano
1894 pagine 127