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      La donna o si ribella o tace: una cosa peggiore dell'altra.
      Se la donna si ribella e si mostra più forte del tiranno, il marito è vinto e abbiamo una tirannia peggiore della virile, la femminile. Se le forze si equilibrano, avvicendandosi nelle vittorie e nelle sconfìtte, abbiamo la guerra in permanenza, come chi dicesse l'inferno in casa.
      Se la donna tace, o perchè molto debole o perchè ipocrita, distilla dall'alambicco del cuore nel segreto della sua stanza lagrime amare, che solcano l'anima e coltivano la vendetta; tanto più feroce e crudele, quanto più lenta e meditata.
      Quante volte una donna, che sarebbe morta innocente e pura, ha disonorato il marito per puro bisogno di vendetta, e in un'ora di voluttà colpevole e forse falsa, ha mormorato queste parole feroci dirette a un ben noto indirizzo:
      - Prendi, carino, questo è per te!
      È così facile invece comandare secondo giustizia e secondo ragione e senza far sentire mai il peso della propria autorità!
      Marito e moglie devono discutere, deliberare sempre insieme e senza che nessuno ubbidisca o comandi.
      Nelle questioni poco importanti poi, in quelle, in cui il sì e il no son tanto vicini da toccarsi e quasi da confondersi, l'uomo mostra la sua superiorità, cedendo sempre alla moglie, che per esser donna ha già tante ragioni di umiliazioni e di dolori nella vita sociale. Essa ci è tanto riconoscente di queste concessioni!
     
      Mia dolce figliuola, se non vuoi avere un marito tiranno, studia nel profondo gli istinti, le abitudini del tuo fidanzato.


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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano
1894 pagine 127