IL MARITO BRONTOLONE.
Ti ricordi, bambina mia, la gita che si fece nell'ottobre scorso a Vigiona coi tuoi cugini?
Una gita che riuscì gaia e divertente a furia di contrattempi e di incidenti buffi e inaspettati.
Riuniti tutti sulla piazza di Cannero alle sette del mattino si strologava il cielo per sapere se si dovesse partire o restare a casa.
Era piovuto un pochino nella notte e l'erba dove si doveva merendare doveva esser bagnata.... Dicevano i pessimisti.
Ma, soggiungevano subito gli ottimisti: se è piovuto a Cannero, non è una ragione per dire, che sia piovuto anche a Vigiona. Spesso piove alla riva del lago ed è sereno sulla montagna.
Più spesso però accade il contrario, ripigliavano gli amici di Schopenhauer.
E gli altri (e tu eri con loro, angelo mio):
- Ma non vedete come a Macagno e a Luvino brilla il sole. Avremo una giornata bellissima; serena e fresca.
- Bravi, bravissimi. Se è sereno sulla sponda lombarda, è perchè soffia il vento di levante, che fra noi porta sempre il brutto tempo.
- Dunque?
- Dunque?
Gli ottimisti erano in maggioranza, perchè erano più i giovani che i vecchi.
E la carovana partì. I ciuchi coi ragazzi e le signore davanti, i giovanotti, e gli uomini a piedi con tanto di alpenstock, come se si dovesse salire il Monte Bianco, e dietro a tutti la buona Janna, che portava sulle sue spalle di bronzo la gerla piena di viveri.
Giunti a Trarico, dopo un continuo rimpiattarsi ed affacciarsi del sole, e un continuo alternarsi di pessimisti, che nel primo caso gridavano trionfanti:
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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano 1894
pagine 127 |
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