Egli non maneggia il denaro, come un altro oggetto qualunque; ma con un rispetto amoroso, con una tenera devozione. Per lui rappresenta il valore dei valori, la forza delle forze, e se potesse farlo decentemente, quando deve maneggiare una forte somma, si caverebbe il cappello. Invece egli si accontenta di far scivolare monete e biglietti l'un sull'altro e colle dita strette, quasi gli costasse il separarsene e volesse ad ogni singola moneta, ad ogni singolo foglio, dare un saluto amoroso, pieno di affetto e di rimpianti.
Se fossi un gran pittore psicologico, vorrei fare due quadri e metterli l'uno di fronte all'altro, come due faccie d'uno stesso prisma,
Nell'uno e nell'altro lo stesso uomo, ma nel primo quando conta del denaro che deve pagare; nell'altro quando conta del denaro che gli vien pagato.
E sotto scriverei: Paga! - È pagato!
E vi assicuro, che in quei quadri saprei mettere tante quantità d'uomo, da lasciarne davvero pochino al di fuori di quelle due cornici.
L'avaro, quando vede una bella cosa (fosse pure un oggetto d'arte), s'informa subito quanto sia costata o domanda a sè stesso quanto potrà costare; perchè di tutti i valori, che può rinchiudere un oggetto qualsiasi, il suo prezzo è per lui ciò che più lo interessa.
Tutti i problemi della vita, tutte le questioni politiche e sociali, tutti gli incidenti e gli accidenti degli individui e delle nazioni sono per lui foderati da una questione di denaro, e là ferma il suo sguardo e là dirige i suoi sguardi e le sue meditazioni.
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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano 1894
pagine 127 |
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Paga
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