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      - Che bella ragazza! dirà uno.
      Ed egli subito:
      - Ed ha trecento mila lire di dote!
      Si dirà che un tale ha avuto un impiego.
      Ed egli di rimando:
      - Ma non ha che lo stipendio di tre mila lire all'anno.
      Il socialismo è null'altro che un'invidia del denaro altrui, le rivoluzioni sono spostamenti di ricchezze e via di seguito.
     
      Bambinuccia mia, non sposare un uomo avaro.
      Suppongo che il tuo fidanzato sia giovane, e s'egli è avaro, benchè giovane, figurati come lo sarà coi primi capelli bianchi, quando l'economia è necessaria difesa della vecchiaia imminente; quando anche gli spensierati incominciano a divenir previdenti.
      L'avarizia è fra le passioni umane una delle più abiette e che spande in più largo giro la sua influenza triste. Un'influenza che raffredda, isterilisce e mummifica tutto ciò che tocca.
      Io m'immagino sempre di vedere nelle mani dell'uomo avaro un paio di forbici rugginose e stridenti, sempre pronte a recidere ogni ramo che germoglia sull'albero della vita, ogni fiore di entusiasmo che si apre nelle aiuole della giovinezza e della felicità.
      Passione rachitica, anemica, scrofolosa, che si pasce di se e di ma; che spegne tutte le fiamme della poesia e chiude tutte le finestre per paura di disperdere il calore della stufa. Origene che si mutila per paura del peccato; un'atrofia cronica e volontaria del cuore, dei muscoli e del cervello; un'asfissia lenta, che nel nido della famiglia semina le muffe e coltiva tutte le lebbre morali, spirituali e estetiche.
      Figliuola mia, non sposare mai un uomo avaro!


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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano
1894 pagine 127