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      Se queste stanno molto in alto per ingegno e per coltura, tace sempre con ostinata fermezza, sicuro di guadagnarsi così almeno e alla peggio il merito di modesto.
      Se invece chi gli parla è al disotto della media, allora egli discorre senza dir nulla, ma abbagliando gli ignoranti colla confusione delle frasi o l'oscurità del pensiero riesce a farsi credere qualche cosa o qualcheduno.
      Ha anche un'altra furberia, quella di parlar sempre di cose ignote o mal note ai presenti.
      L'arte di osservare gli uomini non è fra le più comuni e con grande mia meraviglia ho sentito questi giudizii dati da uomini d'ingegno su imbecilli incompresi:
      Egli non è eloquente di certo, ma ha una grande profondità di analisi.
      La sua testa non è molto ordinata, ma egli ha una grande originalità d'idee.
      Che fantasia! Peccato che egli si esprime sempre in una forma oscura e avviluppata.
      Parla poco, ma pensa molto! - Egli sa certamente assai più di quel che dice.
      E simili!
      Conosco un falso grand'uomo, che a furia di silenzi ostinati, di corrugamenti sapienti del muscolo frontale, di esclamazioni ingegnose, è riuscito a farsi credere un forte ingegno. Ha avuto una cattedra, la Commenda della Corona d'Italia, non so quanti titoli accademici; ed oggi siede nell'Olimpo d'una famosa Accademia accanto a molti veri grandi uomini, che ogni giorno si domandano meravigliati l'un l'altro:
      - Ma che cosa ha fatto egli?
      - Io non lo so. Dicono che sia un forte pensatore. Ha scritto poco, ma quel poco ha un gran valore.
      - L'avete letto?


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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano
1894 pagine 127

   





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