Le donne, quando si mettono alla testa degli affari, riescono quasi sempre benissimo, e il negoziante deve associare a sè il tatto fine, la previdenza acuta, anche la timidezza della sua compagna.
E se avessi la disgrazia di avere un compagno troppo avido di ricchezza e che coll'eccessivo lavoro o le imprese troppo audaci volesse raggiungerla, fagli da martinicca, modera le spese di lusso, e mostragli che la felicità non ha proprio nulla che fare colle tasse, che si pagano d'imposte dirette o indirette.
IL MARITO BANCHIERE.
Anche il banchiere è un negoziante, ma commercia in denaro; ed essendo questa la merce più preziosa e più universale fra tutte, anche la sua gerarchia sale d'un grado, anche perchè questa specie di commercio esige più ingegno, più accortezza e in certi casi molto coraggio.
Il banchiere può facilmente aprire le porte della ricchezza alla propria famiglia e per le sue relazioni alte e molteplici, offre alla moglie una società variata, divertimenti rumorosi; tutte le compiacenze della vita mondana.
Se tu ami la quiete e la solitudine, se preferisci un piatto solo a tavola, ma condito del sale della sicurezza dell'indomani, non sposare un banchiere.
Nell'alta finanza le oscillazioni sono fortissime, e tu puoi trovarti ricca oggi, povera domani.
È difficile che il banchiere non faccia risentire anche ai suoi le angoscie tormentose che attraversa ogni giorno, leggendo e commentando i listini della borsa.
In questo secolo nevrosico il banchiere e l'uomo politico sono quelli, che più di tutti gli altri risentono le scosse di questo nostro mondo, che si dibatte ogni giorno fra le scosse galvaniche di chi lo vuol far correre e saltare e i delirii narcotici di chi vorrebbe addormentarlo nei sogni del passato.
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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano 1894
pagine 127 |
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