Mai mi son pentito di aver sentito la voce e il pensiero di loro, prima di prendere una determinazione importante.
Io avevo pensato, ripensato e meditato: avevo voltato la cosa per diritto e per rovescio, con lente di microscopio e scalpello di anatomico, credevo di aver anatomizzato ogni fibra e misurato ogni cellula; ed ecco che all'occhio della donna di botto, senza bisogno nč di tempo, nč di lenti, nč di scalpello, appariva il lato debole, eppur onnipotente della questione; quello appunto che io non avevo veduto e neppur sospettato! E non l'avevo visto, perchč io era un uomo, e la tua mamma, la mia, lo avevano subito scoperto, perchč eran donne e perchč la natura ha dato ad esse gli occhi del cuore, che vedon le cose pių profonde e le pių vere; quelle che toccano la salute e la felicitā delle persone che esse amano!
E non č forse per questo, che la natura provvida ha fatto l'uomo diviso in due metā, disgiunte nei corpi, ma riunite in uno stesso fiato d'attrazione e di amore; due metā che non possono viver separate, che con dolore e coll'atrofia della vita in due; che č poi l'unica vita vera e completa, quella che costruisce il nido e crea gli uomini?
Nell'una delle due metā avete la sentinella previdente e vigile, che spia il pericolo, che raccoglie il fremito del vento che minaccia, del fulmine che s'avvicina; nell'altra il pugno che si prepara alla difesa e all'offesa.
Dall'una parte la timidezza affettuosa, che esplora il terreno spinoso, che getta da un lato le pietre che ingombrano il terreno; il sorriso che appiana le rughe del pensiero affannoso o del dubbio tormentoso.
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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano 1894
pagine 127 |
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