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      Anche l'artista di genio, anche l'artista incoronato coll'aureola della gloria, è un marito pericoloso, e se tu sei gelosa, non devi sposarlo.
      Sua prima amante è l'arte e ti metterà sempre al disotto di essa. Egli è anche poligamo per natura e per elezione difficilmente può amare una donna sola e circondarla di tutte quelle tenerezze quotidiane, che sono neccessarie a lei come il pane, come l'aria che si respira.
      Pensa alle modelle, che deve veder nude dinanzi a sè nel segreto del suo studio, pensa a tutte le belle signore, che tanto facilmente si innamorano di lui e ch'egli deve ammirar tanto da vicino; così spesso, così intimamente.
      Tu sei bella e tu sei giovane, ma sei una donna sola, e non puoi avere tutte le bellezze, delle quali egli ha bisogno per appagare la sete insaziabile estetica, che lo divora e lo consuma.
      Se io fossi nato artista, non avrei avuto per amante e per moglie che l'arte; e sarei morto vergine o almeno casto come il Canova e come Michelangelo.
     
     
     
      IL MARITO INGEGNERE.
     
      La professione d'ingegnere esercita una influenza molto oscura e difficile a definirsi sulla felicità del matrimonio.
      L'ingegnere batte così larghe le ali sul mondo dell'attività umana, da assumere le forme le più svariate.
      Quando si accontenta di numerare colle sue palline i filari di gelsi o di misurare i campi, i prati e le foreste, è un semplice agrimensore.
      Quando siede nella poltrona delle amministrazioni ferroviarie, è un semplice impiegato, che rimane all'ufficio le sue sei o otto ore al giorno, porgendo alla moglie tutti i vantaggi e le noie del travettismo.


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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano
1894 pagine 127

   





Canova Michelangelo