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      È allora che Clotilde giovane e bella può essere felice di essere l'amante e la compagna del Dottor Pascal; è allora che una donna di cuore e di ingegno può essere felice di essere la moglie di un medico.
      Molte donne, che nei loro sogni di fanciulla desideravano di essere dottoresse o suore di carità, trovano, sposando un medico, una via indiretta per realizzare il loro sogno pietoso.
      Esse sono fiere e felici di accompagnare col pensiero ed anche coll'opera il loro compagno in quella missione di sagrifizii continui, in quel travaglio quotidiano, che è un apostolato e spesso anche un martirio. Esse sono beate di confortarlo, quando sconfortato dall'ingratitudine degli uomini o dall'impotenza della scienza ritorna a casa coll'amarezza nel cuore e colle lagrime negli occhi!
      Quante volte la tua buona mamma mi ha dato il coraggio che mi mancava, per continuare il mio cammino: quante volte mi ha mostrato la meta lontana e gloriosa ed è riuscita a farmi benedire la professione che io liberamente aveva scelto e che nei primi anni mi sembrava un Calvario; che non aveva altri compagni per via che triboli e spine e che sulla vetta non mi mostrava che una croce!
      Nè soltanto ella si occupava di me, ma dei miei malati e mi accompagnava spesso nelle mie visite ai poveri, nelle capanne della campagna o nei bugigattoli asfissianti della città; dove più che i soccorsi dell'arte doveva portare i conforti della pietà o i soccorsi della carità.
      Essa era il mio angelo confortatore in casa, la mia alleata nelle opere pietose al di fuori, ed io ero benedetto per merito suo e per opera sua benedicevo la mia arte, così difficile, così oscura, così travagliata da tutte le miserie morali e da tutti i dolori fisici del povero bipede implume.


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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano
1894 pagine 127

   





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