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      Dovunque respira un uomo o sospira una donna il pensiero di tutti penetra e s'infiltra, e nessuno può fuggire a quella corrente, che circola lungo i fili telegrafici di tutto il mondo, che vibra in ogni pagina di libro o di giornale.
      Si son strappate tante siepi; si son rotte tante dighe, che oggi riesce impossibile ad un uomo di esser solo e di vivere della sola propria vita. Ognuno di noi vive in tutti e un po' di tutti vive in noi.
      Un filosofo antico avrebbe desiderato che le case fossero tutte di vetro, perchè nulla sfuggisse della vita privata. Noi abbiam fatto qualcosa di più e di meglio, sorpassando di molto il suo sogno. Noi abbiam fatto penetrare nelle case di tutti la vita dell'umana famiglia, e senza distruggere l'individuo, ne abbiam fatto un membro vivo e palpitante di tutto l'organismo umano.
      È per tutte queste cose, che lo scienziato può essere anche un ottimo marito. Anzi lo è spesso e più facilmente dell'artista e del letterato.
      I suoi studii sono spesso aridi e sterili. S'egli non è un Newton o un Lavoisier, un Linneo o un Darwin (e di questi basta che un secolo ne abbia uno), il frutto del lungo e sudato lavoro è molto scarso.
      Guai se lo scienziato non avesse in sè una passione ardente, insaziabile del vero; se si scoraggiasse del tanto cammino percorso senza trovar nulla e della triste e frequente necessità di tornare addietro e rifare la via. Guai a lui se non amasse i suoi insetti, le sue piante, le sue medaglie come suoi amici e quasi consanguinei. Noi non avremmo nessun scienziato in questo mondo!


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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano
1894 pagine 127

   





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