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      Per tutte queste ragioni però, quando egli ritorna a casa dal suo museo o dal suo laboratorio, è avido di tenerezze, di poesia; di qualcosa di profumato e di giocondo, che lo riposi dal lungo travaglio e lo porti in un nuovo mondo.
      E questo gli è dato dalla dolce compagna, dai bambini chiassoni e ridenti.
      Il marito scienziato è anche tra i più fedeli, non avendo tempo che basti e coraggio che valga per cercare il peccato.
     
     
     
      IL MARITO POLITICO.
     
      Se sei ambiziosa, figliuola mia, sposa un uomo politico. S'egli ha ingegno (non importa molto) e molta abilità, ti porterà in alto, dove giungono gli evviva delle moltitudini, il luccicare delle decorazioni e delle giubbe dorate, e dove non mancano neppure i biglietti di banca.
      Se invece ami la quiete, la modestia serena di una casa, in cui non entri lo squillo delle bande festanti, ma neppure la pietra dei malcontenti; non sposare mai un uomo politico.
      L'uomo politico è un soldato, ma che non si rassegna a rimanere semplice fantaccino. Vuol essere, nei casi di massima modestia, almeno sottotenente; ma quasi sempre aspira all'elmo piumato del generale.
      Ingegno, astuzia, coltura, fierezza d'orgoglio e transazioni di coscienza, tutte le armi del bene e del male egli deve adoperare per giungere a quell'elmo piumato. Se per via può anche giovare alla patria, tanto meglio. Diverrà generale, senza perdere il glorioso battesimo di patriota.
      Siccome la politica è l'arte di governare un paese, tocca tutto e tutti, e quindi un po' politici lo dobbiamo per amor di patria esser tutti; non fosse che nella modesta missione di elettore amministrativo.


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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano
1894 pagine 127