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      L'uomo maschio è un animale feroce, ma che si ammansa colle carezze, coi baci, colle parolette soavi. Si ribella e mostra i denti a chi alza la voce o lo picchia. Anche i leoni si domano col latte più che colle busse.
     
      Tu adori tua madre, e tua madre è una santa, che non è vissuta che per me e i suoi figliuoli; ma quando piglierai marito, tu devi viver sola con lui.
      Ti auguro, che tu possa fondare il nuovo alveare accanto all'antico, a quello dove sei nata; ma in ogni modo nè tu in casa dei tuoi suoceri, nè tuo marito in casa di tua madre.
      Il tuo fidanzato, nelle ore di estasi, quando tutto il cuore si affoga nel miele degli affetti più dolci e più generosi, di certo ti proporrà di non separarti dalla tua mamma.
      Non accettare quel dono, ch'egli sarebbe il primo a rimpiangere.
      Non è invano, che i proverbii e la commedia e la satira hanno sempre perseguitato col loro umorismo, coi loro sarcasmi il suocero e la suocera.
      Quei proverbii, quelle sferzate sono il succo di una secolare esperienza.
      So anch'io, che vi sono famiglie patriarcali, dove un nido si appoggia sull'altro in un'unica atmosfera di quieta beatitudine.
      Son rare eccezioni, che fanno grande onore all'umanità, ma sono eccezioni e son rare, e quando si applica il calcolo di probabilità all'arte della vita, si deve sempre fondarlo sulle medie e sulla maggioranza.
      Son troppe le ragioni di dissidio, di contrasti, son troppi gli attriti di gelosia, di influenze, di invidie fra suocera e genero, perchè i loro rapporti possano mantenersi in un cielo perpetuamente sereno.


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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano
1894 pagine 127