- Signori e signore; non so che cosa debbano fare gli uomini per conservare il nostro amore. È cosa che li riguarda ed io non me ne curo. So però ciò che noi dobbiamo fare per tenerli sempre inginocchiati ai nostri piedi.... -
E tacque.
Siccome il fine del discorso però non veniva mai, da varie parti della sala sorsero domande impazienti:
- Che cosa è dunque per voi il miglior antisettico dell'amore?
Nuova pausa, nuovo batter del ventaglio, e poi dall'alto, anzi dall'altissimo:
- Il disprezzo!
Allora un vecchio venerando, che non aveva mai parlato, che aveva soltanto sorriso d'un sorriso volteriano a tutte quelle contese; un vecchio, che non era professore di psicologia, ma aveva sempre studiato uomini e donne con grande amore e grandissima indulgenza, disse:
- Mi permettete di dire anche la mia? Se non altro ho vissuto più lungamente di voi tutti e ho veduto più uomini e più donne di tutti voi....
- Sì, sì, fuori l'antisettico migliore....
- L'ottimo fra tutti i preservativi dell'amore, o signore amabilissime e riveriti signori.... è, è....
- È, è?
- È il pudore!
Tutti e tutte tacquero; chi per sorpresa, chi per subitanei ricordi di un passato già molto lontano, chi per il dolore di non capire....
Eppure, figliuola mia, quel vecchio era il solo fra tutti ad aver ragione, e quando tu sarai moglie e da qualche tempo, gli darai ragione.
PARTE TERZA.
LA CONCLUSIONE DEL LIBRO.
Questo mio libro non è un romanzo e neppure un trattato sociologico o psicologico; ma è per lo meno un libro; perchè ha un frontispizio e un indice, perchè è diviso in varii capitoli; perchè ha un autore che l'ha scritto, e un editore, che ha voluto fargli da padrino, e perchè spera di avere dei lettori e soprattutto delle lettrici.
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L'arte di prender marito
Per far seguito a "L'arte di prender moglie"
di Paolo Mantegazza
Editore Treves Milano 1894
pagine 127 |
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