.. Vi alzaste in piedi, diceste che l'aria della notte vi faceva male; svegliaste bruscamente vostra zia e con lei vi ritiraste nella vostra cabina. Tutto questo fu l'affare d'un minuto; credetti d'aver sognato: non so se risposi al vostro asciutto e freddo: Buona notte, M. William. Questo solo ricordo, che rimasi solo, inorridito di me stesso: tremante come un fanciullo, colla coscienza di essere in un momento solo un verme e un Dio.
Metà della mia anima gridava ancora esultando:
- William, tu sei l'uomo più felice del mondo! mentre l'altra metà, malata, intirizzita, mi gridava anche più forte:
- Tu sei la più sciagurata, la più miserabile delle creature vive!
Da quella sera, miss Emma, un abisso ci ha separati. Voi mi avete sfuggito, e non contenta di cambiare ad un tratto il luogo della vostra passeggiata, la casa dei vostri ritrovi, voi non avete più voluto incontrare i miei occhi per quanto questi vi cercassero sempre, domandandovi l'elemosina d'uno sguardo. E perché mai mi avete stretto la mano, se questa felicità d'un istante doveva darmi tanto dolore? E che avete in voi che sia più forte del vostro cuore? Perché e come avete nell'anima vostra due genii, uno dei quali benedice e l'altro maledice? Perché mi straziate voi a questo modo? Non sapete voi forse che cosa sia il dolore? Non sapete voi che io vivo soltanto perché mi tormenta e mi innamora il pensiero crudele che anche voi soffrite, che anche voi maledite qualche cosa o qualcuno che s'è posto fra me e voi?
Sì, io vi vedo ogni giorno con gioia crudele divenire più pallida; e spesso leggo sul vostro volto con voluttà dell'assassino le lagrime da voi versate nel silenzio della notte.
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Buona William Dio Emma
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