In lui vive ancora un raggio della vita e della mente di mio padre.
Non posso vederlo senza sentirmi gli occhi gonfi, e quando mi dirige la parola con una calma lentezza e con una dolcezza penetrante e affettuosa, mi sento tutta commossa. Egli ha più di ottant'anni, ma nessuna delle infermità della vecchiaia lo rende riluttante o molesto agli altri. Gli anni non gli hanno dato che un'indulgenza senza fine per le miserie e le colpe degli uomini, e gli hanno scolpito sul volto un eterno sorriso. La zia Anna mi ha detto che sorride sempre, anche quando dorme. Ha tutti i capelli bianche e li tien lunghi e ben pettinati; il volto grasso, rotondo, ben rasato; ei mi ricorda Franklin.
Quando giungemmo a Brompton, egli era in giardino tutto occupato a rimondare un cespuglio di rose. Appena mi vide, mi venne incontro e mi abbracciò, come se fossi una sua figliuola, e mi fece entrare colla zia nel suo studio, e là, seduto accanto a me, mi tenne per un pezzo una mano stretta nella sua, e, guardandomi amorosamente, non sapeva dir altro che:
- La nostra Emma! La nostra brava Emma!
Gli raccontai per filo e per segno la mia visita ai tre oracoli della medicina inglese; ed egli sorrise più d'una volta.
- Sì, sì, mia cara Emma, voi dovete andar a Madera: dovete rimanervene là un paio d'anni almeno, finché siate completamente ristabilita. E poi, e poi si ritorna in Inghilterra per mettere alla prova la salute conquistata, e se in altri due inverni inglesi non abbiamo tosse né catarro, e se intorno a questi ossicini riusciamo a mettere un poco di carne e di lardelli, allora Emma fa un'ultima confessione al vecchio dottor Thom, e questi le dà l'assoluzione completa di tutti i peccati e le permette di sposare il suo William.
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