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      Dieci anni son passati ed io ho diritto di pubblicare queste pagine ardenti di due fra le pił nobili creature che io abbia conosciute.
      Ad onta del mio diritto, ho scritto in Inghilterra pił volte a William, alla zia Anna, ma non ebbi risposta alcuna. E dopo aver sperato fino all'ultima ora una parola del mio amico, ho pensato di pubblicare i fogli che mi aveva inviato.
      Ho la ferma convinzione che l'averli letti non farą male ad alcuno, potrą fare bene a molti.
     
      - FINE -
     
      NOTE:
      [1]Il grave medico
      Sta dinanzi al tremebondo pazienteCome un abile e provetto suonatore.
      Strano! Nelle sue mani la tromba,
      come l'occhio del paziente scintilla,
      pieno di speranza e di timore.
      Silenzioso si curva ed ascoltacol solito tranquillo orecchio.
     
      Allora tu bisbigli al suo orecchioparole che egli solo sa capire,
      parole di miseria e parole di speranza.
      Con gioia hai scandagliatodegli esultanti suoni di contentezza.
      Ahimč! Il petto ti ha rimandatodegli abbondanti suoni cavernosi.
      [2] Godete la vita; andate o venite, a cavallo o a piedi, come volete, ma andate.


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Un giorno a Madera
di Paolo Mantegazza
Casa Editrice Bietti Milano
1925 pagine 147

   





Inghilterra William Anna Godete