Si scolorar le faccie maledette,
E l'una a l'altra larva s'avviticchia,
E stan fra lor sì avviluppate e strette,
Che il cor de l'una al sen dell'altra picchia,
Ansando in petto e trabalzando, e posciaLa coppia abbominosa si rannicchia.
Qual è lo can che tremando s'accoscia,
Se il signor con la verga alto il minaccia,
Tal ristrinsersi i mostri per l'angoscia.
Ma poi che di quell'altra(34) in su la facciaVide languir la moribonda speme,
Colei che in sacri ceppi il volgo allaccia,
Incorolla dicendo: E mute insiemeMorremo e inoperose? e il nostro lutto
Fia di letizia a chi 'l procaccia seme?
Tutto si tenti e si ritenti tutto;(35)
E se morire è forza pur, si moja,
Ma acerbo il mondo ne raccolga frutto.
Qualunque aspira a Libertade moja,
Nè onor di tomba o pianto abbia il ribaldo;
E l'altra surse e gorgogliava: moja,
Moja, sì moja, e temerario e baldoCerchi in inferno Libertade; il fio
Paghi col sangue fumeggiante e caldo.
Acuto allor s'intese un sibilìoVia per le chiome, ed un divincolarsi,
E di morsi e percosse un mormorio.
Poscia(36) terribilmente sollevarsiE un barlume di speme fu veduto
Brillar sui ceffi lividi e riarsi;
Come allor che nel fosco aer sparutoIn fra 'l notturno vel si mostra e fugge
Un focherello passeggiero e muto.
L'infame coppia si rosicchia e suggeDi preda ingorda la terribil ugna,(37)
Si picchia, i lombi risonanti, e rugge,
Contra miglior voler, voler mal pugna;
(38)
E fra la vil perfidia, e la virtuteSecura è sempre e disegual la pugna.
Ma stavan l'aure pensierose e mute,
E il ciel di brama e di timor conquiso,
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Libertade Libertade
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