Corse animata dal paterno esempio.
Quindi un drappel venìa d'ombre onorateSacre a la patria, che di sangue diro
Ne spruzzar le ruina inonorate.
Bruto primo sorgea, che torvi in giroPria torse i lumi, indi a Roma gli volse,
E da l'imo del cor trasse un sospiro.
E a l'ombre circostanti si rivolse,
In cui non fu la virtù patria doma,
Indi la lingua in tai parole sciolse:(58)
Ahi cara patria! Ahi Roma! Ah! non più Roma,
Or che strappotti il glorioso lauroInvida man da la vittrice chioma.
Ov'è l'antico di virtù tesauro?
Ove, ove una verace alma latina?
Ove un Curio, un Fabricio, ove uno Scauro?
Ahi! de la libertà l'ampia ruinaTutto si trasse nella notte eterna,
Ed or serva sei fatta di reina;
Che il celibe Levita ti governaCon le venali chiavi, ond'ei si vanta
Chiuder la porta e disserrar superna.
E i Druidi porporati: oh casta, oh santaTurba di lupi mansueti in mostra(59)
Che de la spoglia de l'agnel s'ammanta!
E il popol reverente a lor si prostraIn vile atto sommesso, e quasi Dii
Gli adora e cole: oh sua vergogna e nostra!
Che valse a me di sacri ferri e piiArmar le destre e franger la catena?
Lasso! e perchè la grande impresa ardii?
Spento un tiranno, un altro surse: pienaDi schiavi de la terra era la Donna,
Infin che strinse la temuta abena(60)
Quei(61) che la Galilea dimessa donnaTrasse dal fango, e i membri sozzi e nudi
Vestì di tolta altrui fulgida gonna;
E maritolla ai suoi nefandi drudi(62)
Incestamente, e al vecchio sacerdoteA la canna scappato e a le paludi,
Che infallibil divino(63) a le devoteGenti s'infinse, che a la putta astuta
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