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      (109) Tutti rammentano le chiese e le gallerie d'Italia spogliate per arricchire i musei di Parigi. Veramente Giuseppe II aveva egli cominciato a metter le unghie sui tesori artistici milanesi, portando via da San Gelso una Sacra Famiglia di Raffaello; ma la Repubblica francese aveva praticato l'operazione su più vasta scala. Così alle Grazie furono portati via la Coronazione di spine del Tiziano e il San Paolo del Ferrari Gaudenzio; alla Vittoria l'Assunta di Salvator Rosa, ecc. Molte preziose cose furono portate via dall'Ambrosiana: tredici volumi manoscritti di Leonardo da Vinci, il Virgilio postillato da Petrarca, il Gioseffo Ebreo su papiro, il cartone di Raffaello, ecc.
      (110) Il mal costume trionfava in tutta la licenza delle epoche di transizione. In una strenna dell'epoca, intitolata Milano alla Berlina, si legge l'epigrafe:
      «Le donne, il vino e le oziose piumeHan di Milano ogni virtù sbandita;
      E sol vi cantan la bella Margarita,
      L'impostura, il delitto e il reo costume.»
      Anche il Monti si scaglia contro «i Bruti a desco con Ciprigna e Bacco.» Le donne milanesi sono accusate, nelle scritture di quel tempo, di non essere state troppo severe coi soldati francesi, e questi le compensavano con maltrattamenti, e talora, poco cavallerescamente, con bastonature, delle quali si occupava la cronaca della città.
      (111) Questa galleria di ritratti rivoluzionari è dipinta da maestro. Gli eroi della sesta giornata, gli abbietti che fan pompa dei vizii, come fossero prove di amore alla libertà, gli avvocati che son la peste di tutti i rivolgimenti politici, i gazzettieri valorosi solo a parole e prodighi del sangue altrui, gli usurai, gli ambiziosi senza meriti, i declamatori tanto più vuoti quanto più vili, e perfino quelli che si compiacciono di vestire il costume di eroe, vera pelle di leone sulle terga dell'asino, tutta questa crittogama delle rivoluzioni, che si ripete sempre a ciascuna di esse, è tratteggiata stupendamente; e nessuno dei lettori è sì giovane che non ne abbia veduti gli originali anche nel nostro risorgimento.


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Del trionfo della libertà
di Alessandro Manzoni
Editore Sonzogno Milano
1882 pagine 91

   





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