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      (83) Giannone, lib. XXXVII, cap. II, III e IV. - Nani, parte II, lib IV, pag. 146-157.
     
      (84) Teatro eroico e politico de' governi de' viceré del regno di Napoli, etc. Napoli, 1692, tom. 2°; Duca d'Arcos. Il testo del Nani corre, con pochissimi e minuti cambiamenti, come abbiam detto, per sette capoversi del Giannone, l'ultimo de' quali termina con le parole: "si richiedevano, e per supplire altrove, e per difendere il regno, grandissime provvisioni". E lì entra il Parrino con le parole: "Il viceré duca d'Arcos, trovandosi angustiato dalla necessità del denaro", e via via, paucis mutatis, al solito, per due capoversi, e per mezzo circa il seguente. Dopo, ritorna il Nani e va avanti, prima solo, per un bel pezzo, poi alternato, e, per dir così, a scacchi, col Parrino. E c'è fino de' periodi, messi insieme bene o male, ma con pezzi dell'uno e dell'altro. Eccone un esempio: "Così in un momento s'estinse quell'incendio che minacciava l'eccidio al regno; e ciò che apporto maggior maraviglia, fu la subita mutazione degli animi, che dalle uccisioni, da' rancori e dagli odj passarono immantinente a pianti di tenerezza, ed a teneri abbracciamenti, senza distinzione d'amici, o d'inimici (Parrino, tom. II, pag. 425): fuorché alcuni pochi, i quali guidati dalla mala coscienza, si sottrassero colla fuga, tutti gli altri restituiti a' loro mestieri, maledicendo le confusioni passate, abbracciarono con giubilo la quiete presente (Nani, parte II, lib. IV, pag 157 dell'ediz. cit.)". Giannone, lib.


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Storia della colonna infame
di Alessandro Manzoni
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