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      ..».
      Aveva trascritta fino a questo punto una curiosa storia del secolo decimosettimo, colla intenzione di pubblicarla, quando per degni rispetti anch'io stimai che fosse meglio conservare i fatti e rifarla di pianta. Senza fare una lunga enumerazione dei giusti motivi che mi vi determinarono, accennerò soltanto il vero e principale. L'autore di questa storia è andato frammischiando alla narrazione ogni sorta di riflessioni sue proprie; a me rileggendo il manoscritto ne venivano altre e diverse; paragonando imparzialmente le sue e le mie, io veniva sempre a trovare queste ultime molto più sensate, e per amore del vero ho preferito lo scrivere le mie a copiare le altrui; stimando anche che chi ha una occasione per dire il suo parere sopra che che sia non debba lasciarsela sfuggire.
      Le mezze confidenze del narratore e le ommissioni frequenti dei cognomi dei personaggi, e dei nomi dei luoghi, non fanno a dir vero oscurità: veggio nullameno per esperienza che sono fastidiose a chi legge, e avrei desiderato trovare altrove ciò che è solamente indicato nel manoscritto, ma non mi venne fatto: in qualche luogo però le indicazioni di luogo sono così chiare e moltiplici che il nome si è potuto trovare certamente e facilmente, ed allora l'ho scritto.
      È qui il luogo d'antivenire un'accusa la quale per grave e pericolosa ch'ella sia, potrà leggermente esser data a questo scritto: cioè che non sia altrimenti fondato sopra una storia vera di quel tempo, ma una pura invenzione moderna. Prego coloro i quali fossero disposti ad ammettere questo sospetto, a riflettere che essi verrebbero ad accusare l'editore niente meno che di aver fatto romanzo, genere proscritto nella letteratura italiana moderna, la quale ha gloria di non averne o pochissimi.


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Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni
pagine 802